Il Tirsi, Venezia, Nicolini, 1696

 ATTO TERZO
 
 Recinto di capanne pastorali.
 
 SCENA PRIMA
 
 DAFNE e TIRSI
 
 TIRSI
 Importuna.
 DAFNE
                         Crudel.
 TIRSI
                                         Lasciami.
 DAFNE
                                                             Ascolta.
 TIRSI
 Che ne speri?
 DAFNE
                             Pietà.
 TIRSI
                                          T’inganni.
 DAFNE
                                                               O dio!
 TIRSI
 A che mi segui?
 DAFNE
                                A che mi fuggi? Infido,
390o t’arresta o m’uccido.
 TIRSI
 (Aimè! Qui Clori attendo). (A parte)
 Dafne, non per timor de la tua morte,
 non per pietà del tuo dolor ma solo
 per desio che mi lasci,
395ecco m’arresto; ecco t’ascolto. Parla.
 DAFNE
 Potrò pure una volta,
 traditore adorato,
 del mio duol, del tuo inganno
 favellarti, sgridarti...
 TIRSI
                                        E ciò mi chiedi?
400Misera, a che m’arresti? A me più volte
 ripetesti noiosa i tuoi sospiri,
 i rimproveri tuoi.
 DAFNE
                                   Perfido...
 TIRSI
                                                      Ascolta.
 «Perfido» tu dirai
 «perché così tradirmi,
405quando tanto t’amai?
 Se fingesti così per ingannarmi,
 pria dovevi svenarmi.
 Ma poicché non ti cale»
 soggiungerai piangendo
410«ma poiché non ti cale
 del pianto mio, mira, sì, mira un colpo
 più de la tua impietà che del mio braccio.
 Godi de la mia morte; ecco m’uccido».
 Qui innalzi il dardo, al seno il vibri; ed io
415miro, accorro, t’arresto e parto e rido.
 
 SCENA II
 
 DAFNE
 
 DAFNE
 Ahi Tirsi! Ahi Dafne! O dio!
 Qual perfidia è la tua! Qual duolo è ’l mio!
 Cieli ingiusti, e ’l soffrite? E ancora io l’amo?
 Certo voi dal mio cuor solo apprendeste
420a non punirlo iniquo e del mio esempio
 vi serviste in soffrirlo,
 benché infedel, benché spergiuro ed empio.
 
    Non ti punisce il ciel,
 perfido ingannator,
425per non piagarmi il cuor
 ne la tua vita.
 
    Più che sdegno de’ tuoi falli
 ha pietà del mio martoro.
 Egli vede che t’adoro,
430se ben sa che m’hai tradita.
 
 SCENA III
 
 LICISCO e CORINNA
 
 LICISCO
 Segui il consiglio mio. Simula, o ninfa,
 ire con l’infedel. Que’ finti sdegni,
 t’ami Tirsi o non t’ami,
 a te fian di vendetta, a lui di pena.
 CORINNA
435Ah, che non sanno i lumi
 l’alma tradir; né può celarsi amore
 sotto finto rigore.
 LICISCO
 O mal saggia! E vorrai
 quell’impero avvilir che tien su’ cuori
440la tua beltà? Tirsi t’offende e l’ami;
 né ti risenti de l’offesa? Eh, ninfa,
 vedi che non fomenti
 con sì facile obblio
 a lui l’infedeltade, a te i tormenti.
 CORINNA
445Che può giovar quest’ira? Ad irritarlo.
 LICISCO
 Anzi a disingannarti.
 Se non cura il tuo sdegno, egli non t’ama;
 se ne ha dolor, vorrà placarlo; e avrete
 tu più gloria, ei più fede, ambo più amore.
 CORINNA
450Non più, son vinta e sento
 l’alma che sdegni chiede e si risveglia.
 LICISCO
 S’egli torna a Corinna, io son contento. (A parte)
 
    Beltà ch’è offesa
 non sia sì facile
455al perdonar.
 
    Vil si palesa
 se non sa fingere;
 e l’esser rigida
 la fa prezzar.
 
 SCENA IV
 
 CORINNA
 
 CORINNA
460Mal so finger con Tirsi; un sol suo sguardo
 può tradir l’ire mie; ma s’egli è infido,
 posso anco amarlo? O dio!
 A te, mio cuore, il chiedo.
 Ed ei, tu mi rispondi, è l’idol mio.
 
465   Vorria pur la gelosia
 ritornarmi in libertà.
 
    Ma che pro? Ne l’alma mia
 non può tanto il mio sospetto
 quanto può l’altrui beltà.
 
 SCENA V
 
 TIRSI e CORINNA
 
 TIRSI
470(Partì pur l’importuna!)
 CORINNA
 (Aimè! Qui l’incostante?)
 TIRSI
                                                 (Ahi! Qui Corinna?)
 CORINNA
 (Forse viene a scolparsi).
 TIRSI
 (Forse vorrà placarmi).
 CORINNA
 (M’osserva e pur non osa).
 TIRSI
475(Mi guarda e teme ancora).
 CORINNA, TIRSI
                                geloso egli
 (Ma so ch’anche                          m’adora).
                                sdegnata ella
 CORINNA
 Ancor tarda?
 TIRSI
                           Ancor tace?
 CORINNA
 Che farò?
 TIRSI
                     Che risolvo?
 CORINNA
 Sprezzi simulerò, benché bugiardi.
 TIRSI
480Durerò nel mio sdegno, ancorché finto.
 CORINNA, TIRSI
              perdon                                        vinta.
 Ma se                 mi chiede, io son già
               pietà                                           vinto.
 CORINNA
 Addio, Tirsi.
 TIRSI
                          Addio, ninfa.
 CORINNA
 Pur rotto è ’l nodo tuo?
 TIRSI
                                            Spento è ’l tuo fuoco?
 CORINNA
 Tu per Clori ti struggi?
 TIRSI
485Tu per Fileno avvampi?
 CORINNA
 Fileno è l’idol mio.
 TIRSI
                                     Clori è ’l mio bene.
 CORINNA
 Il suo ciglio...
 TIRSI
                           Il suo crine...
 CORINNA
 Più vezzoso del tuo...
 TIRSI
                                        Del tuo più biondo...
 CORINNA
  Mi saetta.
 TIRSI
                       Mi allaccia.
 CORINNA
490Su la fronte gentil...
 TIRSI
                                       Ne’ cari lumi...
 CORINNA
 Stan scherzando le grazie.
 TIRSI
                                                  Amor vi ride.
 CORINNA
 Qual piacer?
 TIRSI
                           Qual contento?
 A DUE
 (Finge così ma gelosia l’uccide). (A parte)
 TIRSI
 Ninfa, non simular.
 CORINNA
                                       Non finger, Tirsi.
 TIRSI
495Veggo il tuo duol.
 CORINNA
                                   L’ire ti leggo in fronte.
 TIRSI
 Io m’adiro!
 CORINNA
                        Io m’attristo!
 TIRSI
 Ama pur chi ti aggrada; a me che importa?
 CORINNA
 Sciegli ninfa a tua voglia; a me che nuoce?
 TIRSI
 Mi mancano beltà, s’una mi lascia?
 CORINNA
500Mi mancano amator, s’un mi deride?
 TIRSI
 Ne ho piacer.
 CORINNA
                            Ne ho contento.
 A DUE
 (Finge così ma gelosia l’uccide). (A parte)
 CORINNA
 (Viene a tempo Fileno).
 TIRSI
 (Giunge Clori opportuna).
 
 SCENA VI
 
 CLORI, FILENO, CORINNA e TIRSI
 
 CORINNA
505Fileno, idolo mio.
 TIRSI
                                   Clori, mio nume.
 CORINNA
 Se tu peni per me...
 TIRSI
                                       Se tanto io t’amo...
 CORINNA
 Non amarti poss’io?
 TIRSI
                                        Puoi tu sprezzarmi?
 FILENO
 (Corinna a me d’amore! A pena il credo).
 CLORI
 Segui così, che più mi piaci, o caro.
 CORINNA
 
510   Alfin, cara beltà, (A Fileno)
 per te son tutta ardori.
 
    Se vuoi che il cuor t’adori,
 credilo, ei t’amerà.
 
 TIRSI
 
    Struggendo ognor mi vo (A Clori)
515per voi, pupille amate.
 
    Se ’l mio morir bramate,
 ditelo e morirò.
 
 CLORI
 Il mio costante amor sarà mercede, (A Tirsi)
 Tirsi, de la tua fede.
 FILENO
520Che ventura è la mia, veder che senti (A Corinna)
 pietà de’ miei tormenti! (Tirsi prende per mano Clori e Corinna Fileno; e tutti quattro s’incontrano)
 CORINNA
 Pastor, vedi. (A Tirsi)
 TIRSI
                           Odi, o ninfa. (A Corinna)
 CORINNA
 Con questo crin... (Mostrando Fileno)
 TIRSI
                                    Con questi lumi... (Mostrando Clori)
 
                                                                       Al cuore...
 CORINNA
 Per legarmi...
 TIRSI
                            A piagarmi...
 CORINNA
525I nodi strinse...
 TIRSI
                               E temprò i dardi...
 A DUE
                                                                   Amore.
 TIRSI
 
    T’inganni, incostante,
 se credi che possa
 tornarti ad amar.
 
    Se amar pur degg’io,
530per questo sembiante
 risolto ho penar.
 
 CORINNA
 
    Spergiuro, sei stolto
 se credi che possa
 per te sospirar.
 
535   Se amar pur io devo,
 sol questo bel volto
 risolto ho d’amar.
 
 SCENA VII
 
 FILENO e CLORI
 
 CLORI
 (Or che Tirsi m’è fido...) (A parte)
 FILENO
 (Or che m’ama Corinna...)
 CLORI
540(Chi è di me più felice?)
 FILENO
 (Chi di me più dovrebbe esser contento?)
 O dio!
 CLORI
               Filen, di che sospiri?
 FILENO
                                                       Ah Clori,
 son nel colmo del bene e pur nol sento.
 CLORI
 Fuga il vano timor. Fra i godimenti
545il lagnarsi è follia. Di che ti attristi
 quando t’ama chi adori,
 quando Tirsi è deluso?
 FILENO
                                            Addio, sospetti.
 Addio, teme importune.
 Già m’accingo a goder, corro ai diletti.
 
550   Quel bel ciglio, che mi piagò,
 già lasciò d’esser crudel.
 
    Amor sempre non fa penar
 chi sa amar con cuor fedel.
 
 SCENA VIII
 
 CLORI
 
 CLORI
 Col dolor di Corinna
555il mio piacer s’aumenta.
 Non v’è gioia maggior, quanto col duolo
 d’una rival schernita esser contenta.
 
    Son contenta e quasi il petto
 non capisce il suo contento.
 
560   E l’amor del mio diletto
 e ’l dolor de la rivale
 più m’accresce il godimento.
 
 SCENA IX
 
 Teatro d’Amore, con anfiteatro di Bacco in prospetto.
 
 CORINNA, CLITIA, SILVIA, ALISA, coro di pastori e di ninfe che suonano
 
 CORINNA
 
    Su mie ninfe, su pastori,
 qui cantiamo i nostri amori
565fra le gioie e fra i diletti.
 
 CLITIA
 
    Qui cantando gli augelletti
 stanno a l’ombra degli allori.
 
 CORINNA
 
    E qui brillan mille fiori
 al danzar de’ ruscelletti.
 
570   Su mie ninfe, su pastori,
 qui cantiamo i nostri amori
 fra le gioie e fra i diletti.
 
 SILVIA
 
    Tra que’ rami i zeffiretti
 stan scherzando in lieti errori
 
 CORINNA
 
575   Rinfrescando i dolci ardori
 che amor desta entro dei petti.
 
 A QUATTRO
 
    Su mie ninfe, su pastori,
 qui cantiamo i nostri amori
 fra le gioie e fra i diletti.
 
 SCENA X
 
 CELIA e NICEA, col coro de’ seguaci d’amore, e le suddette
 
 CELIA e NICEA
 
580   D’amore ogni alma canti
 i chiari vanti
 e ’l gran poter.
 
    Ei solo è d’ogni petto
 caro diletto,
585dolce piacer.
 
 CELIA e NICEA A DUE (Suonando l’arpa)
 
    Liete e snelle, su, intrecciate
 vaga danza, o pastorelle.
 
    E cantate più gioconde
 il piacer che infonde amor.
 
590   Poi vedrete più fastose
 crescer erbe e nascer rose.
 E godrà del vostro canto
 l’onda e ’l prato, il colle e ’l fior.
 
 TUTTE (Replicano)
 
    D’amore ogni alma canti
595i chiari vanti
 e ’l gran poter.
 
    Ei solo è d’ogni petto
 caro diletto,
 dolce piacer.
 
 SCENA XI
 
 CLORI e LICISCO, col coro de’ seguaci di Bacco, e le suddette
 
 CLORI
600Tacete omai, pastori e ninfe. Amore
 non usurpi gli applausi
 che si denno a Lieo.
 LICISCO
                                       Solo a’ suoi vanti
 si consacrino i viva e diansi i canti.
 CORINNA
 Chi a le glorie d’amor s’oppone audace?
 CLORI
605Bacco, nume possente.
 NICEA
                                            Amor nol cura.
 LICISCO
 
    Bacco del mondo
 primier già trionfò.
 
 NICEA
 
    E Amor col mondo
 il ciel già debellò.
 
 CLORI
 
610   Bacco ogni petto
 inebbria di gioir.
 
 CELIA
 
    E di diletto
 Cupido fa languir.
 
 LICISCO
 
    Non ottiene amando un cuore
615senza pene i suoi contenti.
 
 CORINNA
 
    Ma a chi langue per amore
 sono dolci anche i tormenti.
 
 CLORI
 
    In un vetro di ambrosia ripieno
 ogni duol si sommerge de l’alma.
 
 CORINNA
 
620   E nel latte d’un candido seno
 ogni affanno ritrova la calma.
 
 SCENA XII
 
 TIRSI, FILENO e li suddetti, seguito da altri pastori
 
 TIRSI
 Fine a’ vani litigi.
 FILENO
 A le inutili gare.
 TIRSI
                                 Arcadi, udite.
 Ha Cupido piacer, Bacco ha diletti.
 FILENO
625L’uno e l’altro egualmente
 in terra e in ciel s’apprezza.
 TIRSI
 Non sia chi li disgiunga; anzi ognun canti:
 «Fuor di Bacco e di Amor non v’è dolcezza».
 TUTTI
 Fuor di Bacco e di Amor non v’è dolcezza! (S’uniscono i seguaci di Amore e quei di Bacco con suono, canto e ballo)
 
630   D’Amore
                       ogn’alma canti
    Di Bacco
 i chiari vanti
 e ’l gran poter.
 
    Ei solo è d’ogni petto
 caro diletto,
635dolce piacer.
 
 Fine dell’atto terzo